La regina delle spezie… chi è costei?

LA REGINA DELLE SPEZIE…CHI È COSTEI?

Il cardamomo è una spezia antica e leggendaria: nel 1550 a.c. viene già menzionato il suo utilizzo nell’egizio “papiro Ebers” (contenente formule magiche e prescrizioni mediche) e nei racconti de Le mille e una notte dove ne vengono esaltate le proprietà afrodisiache. Nella regione del Kashmir vige l’usanza di racchiuderne alcuni semi in un bracciale che la sposa dovrà indossare a simbolo del cibo ristoratore che darà al marito ed inoltre veniva utilizzato da greci e romani anche per comporre particolari note di alcuni profumi. E’ così delicato che in India viene raccolto solo da gentili mani femminili.
Anche il cardamomo appartiene alla famiglia delle Zingiberaceæ come zenzero e curcuma.
Il suo utilizzo in Italia non è ancora molto diffuso, al contrario di Scandinavia e Paesi Orientali ed Arabi.
Prodotto in India, Sri Lanka, Cambogia e Guatemala si presenta in forme e con aromi diversi. Le due varietà più comuni sono:
– cardamomo nero (Amomum subulatum – o nepalese): meno costoso, lievemente più amarognolo.
– cardamomo verde (Elettaria cardamomum – o vero cardamomo): più costoso, con un sapore più intenso.

Tra le altre qualità, si possono citare il cardamomo del Siam, di Ceylon, di Malabar, etc.
Ha l’aspetto di una capsula secca e contiene, al suo interno, diversi semi umidi di consistenza pastosa.
Dopo lo zafferano e la cannella è la spezia più costosa al mondo per la poca produttività che danno le sue piante.
In campo alimentare si adopera nella preparazione del curry, del garam masala, del ras-el-hanout, del berberè, per aromatizzare stufati di carne, dolci tedeschi, arabi, dell’Europa settentrionale (qui anche per aromatizzare il grog, tipico vino caldo). Insieme allo zucchero e ad altre spezie – come lo zafferano, i chiodi di garofano o fiori d’arancia – viene utilizzato dai popoli medio-orientali per profumare il qahwa, il particolare caffè arabo.
Ha un gusto ricco, inebriante, fragrante, dolce e penetrante.
Si compra in baccelli, in semi, macinato e si conserva al chiuso in contenitori ermetici.
Studi recenti hanno portato alla luce funzioni anti-tumorali, anti-ipertensive, diuretiche, sedative e antiossidanti del cardamomo.
In particolare, il suo olio essenziale ha un effetto mucolitico, espettorante ed è utilizzato nella preparazione di saponi, cosmetici e detergenti.
Adoperato nella medicina ayurvedica per patologie dell’apparato urinario, per la tosse, per le emorroidi.
La medicina tradizionale cinese, invece lo prescrive contro la dissenteria, il vomito ed i disturbi di stomaco.
In India viene raccomandato in caso di colon irritabile, tosse, patologie dentarie e gengivali, digestione difficile e come antidoto a veleni di scorpioni e serpenti.

Articolo precedente
Cono o coppetta? Il cono di Caterina
Articolo successivo
Amaranto | L’oro centroamericano

Post correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere