HALLOWEEN – ovvero, 31 Ottobre, Festa di fine Estate

Lo sapevate? Questo perché il nome celtico di Halloween è Samhain e viene dal gaelico Sam – summer, estate – e fuin – fine. Le culture primitive irlandesi e britanniche credevano che l’anno fosse diviso a metà. Una metà oscura e un’altra luminosa. Così Samhain simboleggiava, al termine dell’estate, la fine della luce e l’inizio del nuovo anno celtico che cadeva il primo Novembre.

Circa un paio di migliaia di anni fa, le celebrazioni degli antichi Celti iniziavano al tramonto di fine Ottobre quando i clan – o i villaggi locali – si radunavano intorno ad un bel falò gigantesco per bruciare parte dei raccolti e sacrificare animali come offerte votive alle divinità. Il fuoco, ovviamente, era l’allegorico simbolo di un passaggio, un distacco dal vecchio anno e un far posto alla nascita del nuovo.

Si indossavano anche costumi e si partecipava a danze le cui coreografie raccontavano storie inerenti ai cicli di vita e morte. I costumi erano indossati per tre differenti ragioni:
1. Per onorare i defunti, ai quali era permesso risorgere dal mondo dei morti – i Celti credevano infatti che le anime fossero liberate dal Signore dei Morti durante la vigilia di Samhain.
2. Per nascondersi da spiriti malevoli, che si pensava tornassero nel mondo dei vivi per distruggere i raccolti, nascondere il bestiame o perseguitare i vivi con i quali avevano ancora conti in sospeso.
3. Per onorare le divinità celtiche del raccolto, dei campi e delle greggi.

Oltre le danze, druidi e sciamani predicevano la fortuna e – dato che gli eventi dipendevano interamente dall’instabile mondo naturale – queste profezie erano un’importante fonte di conforto e riferimento durante il lungo, oscuro, inverno.
Alla fine delle celebrazioni ogni famiglia prendeva la brace del fuoco sacro e rientrava a casa propria. Il fuoco domestico che si era spento veniva così riacceso e avrebbe protetto la dimora e i suoi abitanti durante l’inverno alle porte. Questi fuochi erano tenuti accesi notte e giorno, per mesi interi. Si credeva che, se in una casa si fosse spento, tragedie e problemi sarebbero arrivati presto.

Quando i Romani conquistarono i territori celtici, le tradizioni locali si combinarono con le loro. In tal modo, due festività romane vennero fuse con Samhain.
1. Feralia – un giorno, alla fine di Ottobre, nel quale i romani commemoravano il passaggio dei morti.
2. La festa dedicata a Pomona – la divinità romana degli alberi e dei loro frutti. Il simbolo di Pomona è la Mela: l’incorporazione di questa celebrazione con Shamain probabilmente spiega la tradizione odierna del “bobbing”, l’afferrare le mele con i denti, che si pratica a Halloween.

Come si è passati da Samhain a Halloween?
Con l’avvento della Chiesa e il processo di cristianizzazione delle vecchie tradizioni celtiche. Papa Bonifacio IV designò il primo Novembre “Ognissanti”, per onorare santi e martiri, e decretò il 31 Ottobre all hallows eve (vigilia di Ognissanti), poi divenuto Halloween.
Molto più tardi, quando le credenze e i costumi di diversi gruppi etnici europei iniziarono a mescolarsi negli Stati Uniti, emerse una diversa versione americana di Halloween. Le celebrazioni includevano “play parties”, eventi pubblici per festeggiare i raccolti, durante i quali i vicini di casa si raccontavano storie di morti, ballavano, cantavano e si leggevano la fortuna l’un l’altro.

All’inizio del XX secolo, Halloween si trasforma, perdendo la maggior parte della sua connotazione religiosa e superstiziosa. Nella seconda metà del diciannovesimo secolo, negli States, ebbe luogo una forte ondata di immigrazione – specialmente di irlandesi che fuggivano dalla carestia (di patate) del 1846. Questa nuova influenza culturale portò un rimescolarsi di tradizioni inglesi, irlandesi e americane. Le persone iniziarono a mascherarsi e a girare di casa in casa chiedendo cibo o soldi, una pratica che oggi è comunemente conosciuta come “dolcetto o scherzetto?”.
Tra il 1920 e il 1930 Halloween si arricchisce anche di parate, cortei e divertimenti fino ad arrivare al 1990, quando gli americani la rendono una delle più grandi feste commerciali con circa 6.9 miliardi di dollari spesi in costumi, accessori, decorazioni e… Zucche.

Alcune curiosità su Halloween:

“Dolcetto o Scherzetto?”: durante le festività i cittadini più poveri elemosinavano il cibo e le famiglie davano loro dolci chiamati “soul cakes” in cambio della promessa di pregare per i loro parenti morti. La distribuzione di “soul cakes” venne incoraggiata dalla chiesa per sostituire l’antica pratica di lasciare cibo e vino per gli spiriti erranti. La tradizione del “going a-souling”, venne adottata dai bambini che visitavano le case del vicinato al fine di racimolare dolci e soldi.

Arancio e Nero: i colori di Halloween. Il nero è il simbolo dell’oscurità scesa dopo la morte della divinità, sacrificatasi per dar nutrimento alla popolazione. L’arancio rappresenta l’attesa dell’alba, la rinascita della divinità.

JackOLantern: esistono diverse versioni sull’origine di Jack-o’-Lantern. Una suggerisce che questa tradizione provenga dall’accendere candele per i morti – poste in Zucche consacrate e messe sulla strada ad indicare la via. Un’altra racconta come la pratica originò da un mito irlandese cristianizzato circa un vecchio ubriacone chiamato “Stingy Jack”… StingyJack e il diavolo entrarono in un pub per un drink. Stingy Jack convinse il diavolo a trasformarsi in moneta per pagare da bere. Tuttavia, Stingy Jack, invece di usare la moneta per quello scopo, la mise in tasca, vicino a una croce di argento perché avrebbe impedito al diavolo di ritornare nella sua forma originaria. Stingy Jack lo liberò con la condizione che non lo avrebbe disturbato per un anno e che – se fosse ahimè morto durante questo stesso anno – non avrebbe reclamato la sua anima. Il diavolo rimase d’accordo su questi termini. A Stingy Jack non bastò. Un giorno il diavolo salì su un albero per prendere una mela e Stingy Jack intagliò una croce nella corteccia in modo da intrappolarlo lassù, sui rami. Fecero così un secondo patto. Stingy Jack lo avrebbe liberato solo se avesse promesso di non infastidirlo per i successivi 10 anni, e che – sempre se fosse morto in questo lasso di tempo – il diavolo non avrebbe reclamato la sua anima. E il diavolo fu d’accordo anche stavolta. Stingy Jack morì, ma dio non gli permise di entrare in paradiso perché era un imbroglione. Nemmeno il diavolo, mantenendo la sua parola, lo accolse nell’inferno. Lo mandò a vagare nell’oscurità, con l’unica luce di un pezzo di brace. Stingy Jack pose il carbone ardente in una rapa intagliata e ancora oggi erra sulla Terra. Gli irlandesi chiamano questo fantasma Jack o’ Lantern oppure, semplicemente, JoL.

Irlandesi e Scozzesi incidevano facce mostruose in rape, patate o barbabietole per farne lanterne, posizionandole poi vicino a porte e finestre per spaventare gli spiriti maligni usciti dalle tombe. Gli immigrati portarono la tradizione negli USA, dove trovarono la Zucca, rappresentazione perfetta di Jack o’ Lantern…

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