Alla luna di settembre, l’uva e il fico pende

Alla luna di settembre, l’uva e il fico pende

In una alimentazione sana ed equilibrata non dovrebbero mai mancare i vegetali; che siano frutta, verdura, ortaggi, in ogni caso dovrebbero essere quotidianamente presenti ai nostri pasti. Il mese di Settembre porta sui banchi del mercato delle novità con cui riempire presto le nostre sporte: fagioli freschi, mele e pere, prugne e fichi, le bietole e la cicoria, il sedano rapa e si affacciano timidi timidi i primi broccoli, i primi cavolfiori, le prime zucche.
Inizia un nuovo periodo di transizione e in aiuto al nostro sistema immunitario, il primo messo alla prova, arrivano appunto queste primizie. L’amarissima cicoria, ad esempio, ha proprietà benefiche sull’attività del fegato. Sono diversi i motivi che ci devono orientare a privilegiare vegetali di stagione e, possibilmente, locali o biologici, specialmente quando – al giorno d’oggi – è possibile trovare nei supermercati e nei mercati rionali paradossi stagionali come pomodori a febbraio e cavoli d’agosto.

La disponibilità alimentare è pressoché infinita ma a quale prezzo?
Primariamente, qualora si facesse una scelta di acquisto che ricada su frutta e verdura fuori stagione, dobbiamo tenere a mente che la spesa sarà più elevata in quanto sulle nostre tasche andranno a pesare i costi di trasporto sostenuti da un Paese estero, nel quale quell’alimento è di stagione, sino al nostro. Aggiungiamo i costi degli additivi utilizzati al fine di conservare del cibo (ebbene, sì) per periodi più o meno lunghi. I soldi necessari per stoccare in magazzini refrigerati, ancora per periodi più o meno lunghi, l’alimento in questione. Oppure, i costi per il mantenimento di serre riscaldate.
Tutto questo si rifletterà anche sull’inquinamento ambientale. In che modo? Il trasporto fa consumare molto carburante (le distanze coperte dal luogo di produzione riguardano anche viaggi extra-nazionali) che viene immesso nell’atmosfera come, similmente, le serre consumano combustibile (petrolio). L’utilizzo di pesticidi, poi non solo influirà sui vari microambienti, ma si ripercuoterà anche sulla nostra salute. La coltivazione intensiva fa un uso esteso di antiparassitari e fertilizzanti che avveleneranno secondariamente i nostri piatti. Quale beneficio trarremmo dal consumare peperoni a natale quando ci troveremmo di fronte a un prodotto mediocre dal punto di vista nutrizionale e peraltro colmo di residui tossici?
Consumare frutta e verdura di stagione – le cui proprietà organolettiche come odore, sapore, colore e consistenza dell’alimento sono inalterate – permette di variare la nostra dieta, in sintonia con i cicli della natura, in modo da avere disponibili subito tutta una gamma di nutrienti (vitamine, sali minerali, etc.) dei quali necessitiamo e che invece non sempre rimangono inalterati durante una lunga trasferta.

Per cui, acquistare frutta e verdura di stagione, meglio ancora se proveniente da agricoltura biologica e a km zero, significa optare per una alternativa di ben-essere e verso una ecosostenibilità a cui oramai non si può più rinunciare.

Ortaggi e verdure di questo mese sono:

Aglio Barbabietole Bietola Broccoli Carote Ceci Cetrioli Cicoria Cipolla Erba cipollina Fagioli Fagiolini Indivia Lattuga Melanzane Patate Peperoni Piselli Pomodoro Radicchio rosso Rape Ravanelli Rucola Scalogno Sedano Sedano rapa Spinaci Verza Zucca Zucchine

e poi la frutta:

Fichi Lamponi Limoni Mandorle Mele Meloni Melograno Mirtilli Pere Pesche Prugne Susine Uva

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